Buon compleanno
Quest’oggi varca il non privo di significato traguardo del mezzo secolo di vita il pistoiese Antonio Bonacchi.
Molti musicisti della nostra regione (Toscana ndr) l’hanno certo conosciuto di persona, dato che per oltre vent’anni egli ha esercitata la professione di violinista nelle orchestre, con qualche, e non disprezzata, digressione solistica.. molti altri, invece, lo conoscono poiché attualmente s’occupa di vendita per corrispondenza di accessori per strumenti ad arco. molti di piu’, infine, lo conosceranno, con lo sciogliersi del tempo, per avere egli curata l’estensione di un libro dedicato allo strumento italiano per antonomasia: il violino, volume che, in forza nel catalogo delle Edizioni CURCI di Milano, appunto, reca il per niente sibillino titolo de “IL VIOLINISTA”.
Dico lo conosceranno, in vero, perché egli ha saputo trattare e razionalizzare una materia altrimenti a forte rischio dispersivo, filtrandola senza cedimenti attraverso le categorie della sua intelligenza e sensibilità , corredandola con moltissime belle immagini fotografiche e ritraendola infine con le parole più autentiche del proprio vissuto di anima amica ed amante questo magnifico e supremo oggetto della nostra civiltà musicale.
Creatura dalla fantasia non ordinaria, Bonacchi, inoltre, non ha saputo resistere alla tentazione di inserirvi anche un capitoletto di barzellette, più cospicuo, la sua parte, nella pagina dedicata ai violisti (ma guarda il caso). Salto non scontato, visto il rischio di seriosità potenzialmente consustanziale all’atto di editare una qualsi voglia cosa. Eppurtuttavia, nella sua bella fatica, egli ha saputo usare anche ed a mio avviso nella maniera migliore relativamente ad un volume divulgativo, il registro del sentimento come quello della pietà . Leggete, ad exemplum, come Bonacchi tratti la scomparsa di Sandro Saterassi, illustre violinista fiorentino, sodale di Luigi Dallapiccola, e didatta a dir poco leggendario: […] “Grazie alle sue lezioni vinco qualche audizione, ma proprio quando inizio a capirci qualcosa “per davvero†devo partire per il servizio militare: babbo o non babbo secondo lo Stato io devo fare il soldato, non si può più rimandare. E lui, il “mio†Maestro-Materassi, nel frattempo si ammala. Niente licenze uguale niente lezioni. L’epilogo del suonargli a sorpresa il campanello (eravamo oramai quasi in condenza) fu un dispiacere sincero ed un breve saluto, educato ma triste, alla giovane vedova che mi aprì la sua porta per l’ultima volta.”[…]
Gli amici di questo “gran libro dei volti” che insegnano violino consiglino senza timore la lettura di questo bel libro ai loro allievi cui certo gioverà la rassegna, estesa per quasi duecento pagine, della storia di un bello e non spudorato sentimento di gentilezza verso quella musica che solamente il violino sa pronunciare…
Ah, quasi mi dimenticavo: auguri, Antonio.
Riccardo Pini
(ndr pubblicato su Facebook da Riccardo Pini per il mio “iNportante” compleanno, 05-06-2014)
Lo scatto della foto è di Luca Branchetti